“Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare nemmeno un giorno della tua vita” [Confucio].
giovedì 26 novembre 2009
FINANZIARIA: RINNOVABILI, RITIRATO EMENDAMENTO TAGLIA-INCENTIVI
(AGI) - Roma, 26 nov. - L'emendamento alla Finanziaria per il 2010, contenente tagli all'incentivazione delle fonti rinnovabili, sarebbe stato ritirato: lo rendono noto le associazioni di categoria (Anev, Aper, Assosolare, Federpern, Fiper, Greenpeace Italia, Ises Italia, Itabia, Kyoto Club e Legambiente) che nei giorni scorsi, in un documento congiunto, avevano manifestato la loro preoccupazione verso un provvedimento che avrebbe ostacolato lo sviluppo delle rinnovabili e ne chiedevano la cancellazione. L'emendamento in questione, che sarebbe stato presentato alla Camera nei prossimi giorni, prevedeva sia una forte riduzione dei coefficienti di incentivazione alle fonti rinnovabili non programmabili, a causa delle difficolta' di dotare gli impianti di una capacita' di accumulo dell'energia, sia una drastica riduzione del valore del prezzo di riferimento del Certificato Verde, che sarebbe passato da un prezzo medio di mercato pari a circa 85,00 euro/MWh a circa 40,00 euro/MWh. Inoltre veniva attribuito a Terna l'insindacabile potere di stabilire la massima quantita' di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile non programmabile che puo' essere connessa ed erogata. Se la proposta di modifica al testo della Legge Finanziaria 2010 fosse stata accolta, il settore delle rinnovabili avrebbe subito un duro colpo, in quanto l'Italia avrebbe dovuto sostenere elevate penalita' finanziarie per il mancato raggiungimento degli obiettivi vincolanti al 2020 (17% dei consumi finali di energia coperti da fonti rinnovabili) definiti in sede europea nel pacchetto Energia-Clima. "Le conseguenze negative di un simile provvedimento" - ha sottolineato il presidente di ISES ITALIA, G.B. Zorzoli, nel rallegrarsi per la decisione di ritirare l'emendamento - "sarebbero state non solo di tipo energetico (maggiore dipendenza dall'import di idrocarbui) e ambientale, ma anche di natura economica (mancato sviluppo di un settore produttivo ad alto tasso di innovazione, quindi con ricadute oppositive in termini di occupazione qualificata) e finanziaria, viste le penalita' da pagare per non avere ottemperato agli impegni gia' assunti. L'auspicio quindi - ha concluso Zorzoli - e' che il Governo mantenga un atteggiamento coerente, in materia di strategia delle politiche energetiche nazionali, con quanto piu' volte dichiarato da mesi nelle varie sedi istituzionali, sostenendo con continuita' e concretezza lo sviluppo dell'efficienza energetica e la promozione delle fonti rinnovabili, che rimangono gli strumenti fondamentali per il riequilibrio del mix energetico nazionale e la transizione a un'economia a bassa intensita' di carbonio".
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